AND n.41

La rivista scientifica AND lancia una Call for paper per il N. 41 dal titolo: Disegno Eretico.

Il Disegno Eretico
Nell’immaginario collettivo la figura dell’eretico ci arriva, il più delle volte, con accezione negativa: essenzialmente è chi si discosta da una verità consolidata, patrimonio di molti, precipitando – secondo questi ultimi – nell’errore, vuoi per fallacia nel discernimento, vuoi per orgoglio o vanità.
La derivazione dal termine latino haeretĭcus, che a sua volta proviene dal greco αἱρετικός (hairetikós), “libero di scegliere” implica una vasta possibilità di interpretazioni. Nei fatti, l’eretico è colui che ha compiuto una scelta non in linea, divergente, o perché guarda molto avanti, perché rifiuta un presente consolidato, o sceglie una diversa direzione rispetto alla massa. Eretico è quindi chi opera una scelta libera e si colloca volutamente “fuori dal gregge”.
Nell’arte e nell’architettura gli “eretici” si sono spesso identificati con le avanguardie; ma non mancano casi inversi fuori tendenza di autori che hanno insistentemente guardato o si sono ispirati al passato (neo classici, pre-raffaelliti, oppure i recenti neo figurativi e iperrealisti).
Il Disegno eretico, ad esempio, si affida all’arte in quanto potere, perché tocca l’anima degli uomini, configurandosi a volte nei messaggi visivi dissacratori, quindi eretici, come necessità di un ribaltamento culturale: l’eresia costituisce uno shock comunicativo, si tratta di una presa di coscienza.
Sulla base di questa visione concettuale il Disegno eretico accoglie quindi temi molteplici la cui eccezionale varietà sembra essere valorizzata, se espressa attraverso coppie duali.
Una dualità fondamentale è riferibile alla sfera di applicazione dell’“eresia rappresentativa” che può essere interna o esterna alla disciplina del Disegno; si può infatti esprimere nella negazione delle regole, delle convenzioni, delle metodologie, oppure può essere orientata a modellare la visione della realtà (concreta o immaginata), oltre la sua effettiva consistenza. Le dualità possono riguardare il segno, la tecnica, il metodo, l’iconografia ecc. Da un lato, quindi, un’eresia sui processi disciplinari, dall’altro, un disegno convenzionale, rivolto a mettere in atto un’eresia su contenuti altri, un cambiamento, uno “strappo” evolutivo. Allo stesso tempo è eretico anche un disegno che riscopre e reinterpreta coraggiosamente ambiti, tecniche, estetiche, metodi e procedure svalutate, dimenticate, rese obsolete dal trascorrere del tempo e dal cambiamento dei valori e dei riferimenti culturali, ma le cui potenzialità possono essere oggi riscoperte alla luce di fenomeni nuovi.
Nella sua accezione negatoria, rispetto ad una verità consolidata e imposta, il Disegno eretico si fa manifesto politico nel rivendicare un senso di rifiuto dei dogmi. È sempre stato così, palesandosi nelle espressioni delle arti visive e performative, transitando negli spazi urbani della lotta, scardinando dinamiche sociali capaci di rinegoziare forme di accettazione dello scarto e del rifiuto.
L’eresia nella rappresentazione si può manifestare nel processo di superamento delle regole consolidate: dai tagli di Fontana, agli schizzi di Pollock, alle prospettive impossibili di Luigi Pellegrin. L’eresia alle volte è il contenuto del disegno. Attraverso il disegno, intellettuali eretici esprimono la loro ribellione antagonista.
Alcuni personaggi come Fellini, Pasolini o Dario Fo utilizzano il disegno come strumento specifico della loro eterodossia. Altri come Andrea Pazienza utilizzano il disegno come strumento dissacratore, rivelatore di un mondo lontano dall’ortodossia del fumetto americano, ricco e consolidato e di quello colto e intellettuale di Pratt e Crepax e della scuola francese.
Nella eresia degli anni della rivoluzione “Dio è morto” ma all’uomo rimane la libertà del proprio intelletto, dell’autodeterminazione, la libertà di decisione della strada da seguire fuori dai condizionamenti religiosi e del potere dominante.
Nell’ottica di un fare sovversivo e contraddittorio, ci si interroga su quali significati assuma la definizione di Disegno eretico nelle pratiche progettuali e comunicative di ieri e di oggi.
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Chi intende partecipare dovrà inviare un ABSTRACT dell’articolo (in lingua italiana o inglese), in formato testuale (.doc o .docx), che dovrà contenere max 2000 caratteri (spazi inclusi), un TITOLO di max 50 caratteri (spazi inclusi) con SOTTOTITOLO di max 120 caratteri (spazi inclusi), nonché una immagine (o collages di immagini) a 300 dpi, CMYK, .tiff o .jpg. 25×35 cm in verticale, Nome e Cognome autore/i, affiliazione accademica e indirizzo email.

Gli abstract dovranno essere inviati all’email: redazione@and-architettura.it entro il 31 marzo 2022.
L’accettazione degli abstract, che saranno sottoposti ad una doppia blind peer review, sarà comunicata entro aprile 2022.

Alcuni numeri della rivista sono consultabili in Open Access al link: https://and-architettura.it/index.php/and/issue/archive

L’articolo finale accettato (in lingua italiana e inglese), da inviare entro il 30 giugno 2022, dovrà contenere:
– TESTO max 15.000 caratteri (spazi inclusi in lingua italiana);
– TESTO max 15.000 caratteri (spazi inclusi in lingua inglese);
– TITOLO max 50 caratteri (spazi inclusi);
– SOTTOTITOLO max 120 caratteri (spazi inclusi);
– 3-5 parole chiavi solo in lingua inglese
– Nome e Cognome autore/i;
– Affiliazione accademica;
– Note e Bibliografia inclusi nel testo;
– Max 10 immagini (o collages di immagini) in B/N o colori a 300 dpi, CMYK, .tiff o .jpg.

L’articolo sarà impaginato dalla redazione, seguendo il layout della rivista, e comunque contenuto in 6 pagine.
Ulteriori informazioni saranno comunicate dopo l’accettazione dell’abstract.

Contributo per la pubblicazione:
– 80€ per il primo autore + 20€ per ogni autore aggiunto.
Dati per il bonifico:
IBAN: IT 58 F 02008 02852 000010288655
Intestato a: DNA ASSOCIAZIONE CULTURALE
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Il contributo sarà regolarmente fatturato all’Autore o come da Sue indicazioni.

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