Targhe de Fiore 2014

TARCHE DE FIORE 2014
Commissione (Cervellini, Cundari e Zerlenga )

Premio

alla Tesi di Dottorato Anamorfosi ottica e catottrica: costruzioni geometriche e sperimentazioni architettoniche, della dott.sa Chiara Capocefalo;
per avere Ella, con tale elaborazione, fornito un eccellente compendio sull’anamorfosi – laddove la parola deve essere intesa nel suo significato positivo di lucida sintesi su una materia vasta e complessa – nel quale è ordinatamente proposta la storia scientifica e trattatistica del tema – quest’ultima con un regesto sintetico di particolare pregio – e una classificazione geometrico- proiettiva particolarmente chiara delle differenze dei vari casi. In tale compendio è offerto in particolare, come parte integrante della trattazione, un didascalico testo di immagini, in gran parte originali, molto efficace per struttura delle tematizzazioni, delle sequenze logiche dimostrative e delle connessioni con i riferimenti teorici.
L’ultima parte della tesi definita sperimentale dalla Dottoressa Capocefalo ha, a giudizio della Commissione, un ulteriore pregio: quello di aver voluto privilegiare alle performance esornative e spesso vacue oggi consentite dal digitale, piuttosto un’attenta e a volte sorprendente ricognizione analitica della produzione anamorfica nell’arte contemporanea con una scelta espositiva caratterizzata come tutta la Tesi dal rigore e dalla modestia (modestia, si badi bene, nel significato etimologico, di senso della misura, da vero studioso).
In sintesi, la Commissione giudica tale Tesi un’acquisizione importante per l’Associazione, dalla quale sarà difficile prescindere nello sviluppo futuro degli studi al riguardo

alla Tesi di Dottorato Architettura e luce: controlli digitali per il rilievo dello spazio sacro. Il caso del Battistero di Parma, della dott.ssa Angela De Bellis;
per avere Ella, con tale elaborazione affrontato e indagato in modo originale e coerente con le teorie, i metodi, le tecniche e gli strumenti propri del disciplinare del rilievo – tra tradizione e innovazione – l’esistenza di un progetto di impianto iconografico allocato all’interno del Battistero di Parma e teso ad ottenere peculiari illuminazioni mirate.
L’assunto prende le mosse dall’attenta disamina di una vasta produzione storiografica – connessa all’integrazione fra la geometria configurativa dello spazio architettonico del Battistero, l’impianto dell’apparato decorativo e le dinamiche dell’illuminazione naturale – che la dott.ssa De Bellis studia con attenzione critica, sottoponendo la tesi al vaglio sistematico e interpretativo delle più innovative teorie e metodologie di rilevamento laser scanner, sia in riferimento al confronto con la lettura delle fonti storiche bibliografiche e iconografiche (fra cui i rilievi documentali storici del Battistero e della cupola), che alla selezione di metodologie di rilevamento e software specifici fra cui quelli della verifica illuminotecnica dimostrando, in ciò, l’uso trasversale, operativo e integrato di più saperi e competenze disciplinari a servizio della conoscenza.
In tal senso, il valore aggiunto della Tesi di dottorato della Dott.ssa De Bellis consiste non soltanto nella coerente impostazione metodologica – in virtù della quale è stato articolato il tema di ricerca a forte connotazione disciplinare – quanto nella capacità di significare lo strumento del rilievo architettonico come campo critico di riflessione e di indagine attraverso cui derivare, argomentare e dimostrare l’assunto.

alla Tesi di Dottorato Analisi sistemica di un processo creativo medievale. Il Duomo di Sansepolcro e San Francesco ad Arezzo, del dott. Stefano Giannetti
per avere Egli offerto con la sua tesi un saggio esemplare di ricerca sul processo genetico dell’architettura medievale, essenzialmente, attraverso la strumentazione della scienza e della cultura del Disegno.
La sua ricerca possiede come sua specifica particolarità quella di una metodica di svolgimento auto-poietica, tipica dell’epistemologia, che consiste nell’adoperare strumenti e metodi propri della disciplina al fine di indagare la natura della stessa: dalle origini concettuali dei suoi stessi strumenti e metodi al loro progressivo dispiegarsi nelle pratiche.
È una tesi, infatti, che muove da un disegno di progetto, da un rilievo e da un’attenta analisi metrico-geometrico-costruttiva di due manufatti costruiti, intersecando, così, continuamente questioni centrali della nostra disciplina. Tale originaria robustezza di impianto gli consente di ottenere due prerogative di qualità: da un lato un uso corretto e intelligente della storia, non compilativamente surrettizio, come spesso accade, ma di servizio nel senso più corretto e rispettoso della stessa, a verifica e a correlazione documentaria delle proprie ipotesi di mappatura topologica del processo creativo architettonico medievale; dall’altro, un sistematico confronto con la grande cultura del disegno e della figurazione che intervengono continuamente nel corso della trattazione per citazioni di principi, osservazioni, annotazioni di grandi autori e artefici, sollecitando costantemente una feconda connessione conoscitiva.
È una tesi, quindi, densa di contenuti teorici, ma in fondo anche esemplarmente semplice; è fatta sostanzialmente di disegni originali e di, ossessivamente rigorose, misurazioni nuove, sempre contestualizzate a quelle originarie, ed è soprattutto in tale ricerca applicata, che la misura nel suo triplice significato, assoluto, proporzionale e vocazionale – espressivo cioè della peculiarità della gamma metrica di ogni serie di elementi architettonici – riesce a dimostrare la sua insostituibile capacità interpretativa della dimensione, come uno degli attributi costitutivi della forma architettonica.

Menzioni d’onore

La Commissione, inoltre unanimemente propone al Presidente di conferire 4 menzioni d’onore UID 2014 alle seguenti quattro Tesi di Dottorato, in ordine alfabetico:

– “Architettura del limite tra natura e artificio. Il disegno del limite curvo: la volta a spigolo” della dott.ssa Daniela De Mattia, per aver affrontato il tema di ricerca proponendo una metodologia che, fondando sui presupposti geometrico-configurativi degli impianti voltati, indaga su un peculiare localismo tipologico;
– “Video-tracking per l’analisi, la rappresentazione e la video-comunicazione dell’architettura e della città. Metodologia, tecniche e applicazioni”, della dott.ssa Alessia Moscarelli, per aver affrontato il tema di ricerca inserendosi nel filone contemporaneo delle nuove sperimentazioni tecnologiche nell’ambito della rappresentazione dinamica dell’architettura;
– “Prospettive illusorie nei cortili di palazzi storici: analisi, interpretazione e valorizzazione. Il fondale scenografico dipinto da Antonio Galli Bibiena a Bologna”, della dott.ssa Francesca Porfiri, per aver affrontato il tema di ricerca proponendo una metodologia di restituzione della scena originaria che integra la ricostruzione virtuale 3D con la video-proiezione;
– “Lo spazio celato. Restituzione geometrica dell’architettura illusoria in Sicilia”, della dott.ssa Viviana Tirella, per aver affrontato il tema di ricerca proponendo una metodologia che, fondando sui presupposti proiettivi della rappresentazione, restituisce modelli tridimensionali da sovrapporre alla realtà.