Targhe d’oro 2019

La Targa d’Oro UID 2019 ad Arduino Cantàfora intende premiare l’impegno teorico e l’abilità tecnica di un grande architetto-poeta, che ha sempre saputo coniugare sinergicamente disegno e colore. Architetto dal 1971, ha sempre svolto, accanto all’attività di progettista, un’intensa attività di ricerca nel campo della rappresentazione dell’architettura, suggellata nel 1973 con la realizzazione di un’opera scenografica come La città analoga, esposta in occasione della XV Triennale di Milano e assurta in breve a manifesto della “Tendenza”. Allievo di Aldo Rossi, con il quale stabilì un proficuo sodalizio artistico, collaborando a importanti progetti di concorso nel cui ambito risaltano quelli per la casa dello studente di Trieste (1974) e per la casa dello studente di Chieti (1978), ha contribuito in modo determinante, con il suo sofisticato apporto iconografico, contrassegnato da nitide sezioni prospettiche solcate da un corpo di ombre profonde, alla fortuna critica delle architetture aldorossiane. Docente nel Politecnico di Losanna, ha insegnato anche nello IUAV di Venezia, nel Dipartimento di Architettura dell’Università di Yale e nell’Accademia di Architettura di Mendrisio. Le sue opere pittoriche e le sue opere grafiche, qualificate da un disegno che si sviluppa in forma di narrazione nostalgica dei luoghi e da una climax metafisica in cui si accavallano riferimenti appassionati ai maestri del Razionalismo (da Adolf Loos a Peter Behrens fino a Heinrich Tessenow), sono state oggetto di numerose esposizioni nelle più importanti gallerie private e nei più prestigiosi musei pubblici di tutto il mondo.

La Targa d’Oro UID 2019 a Roberto de Rubertis intende premiare l’alto e qualificato impegno di studioso colto e di intellettuale raffinato nel campo del disegno e del rilievo dell’architettura. Architetto dal 1965, Professore ordinario di Disegno dal 1981 e Professore emerito della Sapienza Università di Roma dal 2012, ha insegnato anche nell’Università degli Studi di Perugia, dove ha creato, insieme ad Adriana Soletti, una vera e propria scuola. Targa d’argento UID nel 1987, ha fondato e diretto, a partire dal 1986, la rivista semestrale “XY, dimensioni del disegno”, pubblicata dal 2016 in formato digitale e volta non soltanto ad approfondire tematiche proprie della rappresentazione dell’architettura, ma anche e soprattutto ad affrontare le nuove frontiere dell’immagine nella scienza, nella tecnica e nell’arte. Oltre a ricerche particolarmente originali nel campo della geometria descrittiva e del rilievo dell’architettura, sviluppate sempre con spirito critico e con taglio trasversale, ha condotto numerosi studi pionieristici, coordinando importanti équipe interuniversitarie e aprendo nuovi filoni di ricerca nel campo della percezione visiva, della computergrafica, della riqualificazione urbana, del rilievo archeologico e dell’evoluzionismo in architettura.

La Targa d’Oro UID 2019 a Paolo Giandebiaggi intende premiare uno studioso e un capo scuola impegnato sempre in prima linea nella promozione delle attività del Disegno e del Rilievo dell’architettura. Vi sono almeno tre buoni motivi per questo premio.
Il primo motivo:  P.G. è una personalità che ha promosso le metodologie applicative dell’analisi grafica per la comprensione dell’architettura, nonché sull’uso degli strumenti informatici per la rappresentazione e per il rilevamento urbano ed architettonico.
Il secondo motivo: oltre alla attività scientifica, P.G. si è distinto per le ottime capacità gestionali e organizzative in ambito accademico, sia nazionale che internazionale: è stato GEV nella prima VQR 2004/10, e membro della commissione per l’Abilitazione Scientifica Nazionale 2012/13 per il settore 08/E1 – ICAR 17 Disegno. 
Dal marzo 2016 rappresenta l’Italia nel “Group Coordinators for Recognitions of Professional Qualifications – Architecture”, il più alto organo istituzionale a livello comunitario per il riconoscimento delle qualifiche professionali: dalla regolamentazione di contenuti e modalità con cui si acquisiscono i titoli in Architettura alla reciprocità dei titoli fra paesi europei ed extraeuropei. 
Il terzo motivo: P.G. ha sempre coniugato attività scientifica e pratica professionale riversando le conoscenze dell’una con le esperienze dell’altra, sperimentando una “visione lunga” del progetto per una identità tra teoria e pratica, dimostrando quanto le metodologie legate al riuso e alla riqualificazione passano attraverso una buona pratica del rilievo e della rappresentazione architettonica. 
In tutti questi ruoli Paolo Giandebiaggi si è distinto sempre per l’impegno, la competenza, la correttezza e l’umanità.